Il Dono
Non abbiamo comprato ciò che ci
mantiene in vita o ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Non abbiamo
comprato l'aria, l'essere concepiti ed il venire al mondo ne tanto meno la
capacità di respirare. Non abbiamo comprato un pianeta che è in grado di
procurarci cibo, ne abbiamo pagato per avere il sole.
Penso che tutti sentiamo una
gratitudine innata perché sappiamo, in fondo, di non aver dovuto guadagnare
tutto questo. Sappiamo che la vita è un Dono e quando si riceve un dono, la
reazione naturale è la gratitudine, il desiderio di ricambiare.
Un’economia del dono, si
differenzia da un’economia monetaria, perché non si istiga a competere con ogni
altro individuo. In un’economia del dono, chi ha in eccedenza dona a chi ne ha
bisogno e così facendo acquista una posizione sociale. La base della sicurezza
individuale è la gratitudine degli altri, che sono a loro volta pronti ad
aiutarti.
Senza doni la comunità non esiste…
E’ evidente che in una società
monetizzata, le comunità scompaiono, per quanto la gente desideri vivere in una
comunità, non è possibile realizzarla in una società monetizzata. E’ necessario
avere bisogno degli altri.
Ognuno vorrebbe esprimere i
propri “doni”, e sarebbe semplice, ma spesso il denaro ci blocca:
“mi piacerebbe ma posso davvero permettermelo
?”
Il denaro ci ostacola.
Per esempio, mi piacerebbe aprire
un parco e darlo in gestione ai senza tetto per fari riconnettere alla natura. Oppure
per la mia aspirazione sarebbe quella di ripulire una discarica dai rifiuti
tossici.
Perché non è un progetto fattibile,
Perché non ci sono i soldi per queste attività ?...
Il Cambiamento
Un’economia che incarna i
principi del dono, è un’economia che si basa su una verità, il nostro compito è
allineare il denaro con la vera espressione dei nostri “doni”, costruire un
diverso meccanismo per la creazione e circolazione del denaro. Per rovesciare
gli effetti dell’usura legati al debito attaccato al denaro. Incorporare i
costi ambientali e sociali in tutti i prezzi, per evitare che si possa
inquinare liberamente, dividendi comuni, per condividere la ricchezza generata
dai beni collettivi. Le terre fertili, le falde acquifere, la nostra eredità
culturale. Il ritorno ad un modello economico locale. Una rivoluzione
finanziaria che si basi sul micro finanziamento fra pari.
Di che cosa c’è bisogno oggi per
allontanarsi dal sistema monetario ?
Il sistema corrente funziona
sempre sul pareggio. La crescita può essere mantenuta solo ad un costo
maggiore. E’ impossibile far crescere l’economia quanto basta per mantenere in
moto questo sistema. Si creerebbe solo più miseria, ma la situazione è già
insostenibile. Perfino le persone al comando di questo sistema di competizione
artificiale ed indotto non sono felici e non ne traggono beneficio.
Credo che ci si aspetti una serie
di momenti di crisi, ciascuno più intenso del precedente. Ogni crisi coinciderà
con una scelta collettiva. Abbandoneremo questo gioco per schierarci dalla parte
delle persone ?
O andremo avanti a testa bassa ? Sta a noi decidere, il momento della svolta è vicino.
il cortometraggio lo trovare qui di seguito
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