Ci sono grosse novità in vista
per il mercato e che riguardano i lavoratori e la maggior parte della gente non
è minimamente preparata, questo è quello che pensa Bill Gates.
Parlando al Think Tank “The
American Enteprise Institude of Thursday” a Washington D.C., Gates ha
ipotizzato che entro i prossimi 20 anni, molti dei lavori attuali saranno
rimpiazzati dall’automazione Software ( “Bots” nello slang tecnico, era quello
che intendeva quando ha parlato di “Sostituzione
da software”) e più precisamente ha detto:
“la Sostituzione da software, sia che si tratti di
conducenti, infermieri, camerieri… sta progredendo. … La tecnologia nel tempo ridurrà
la richiesta di lavoro, in particolare per i lavori a bassa specializzazione…
Da
qui ai prossimi 20 anni, la richiesta di operai per molti mestieri che non
richiedono specializzazioni specifiche verrà drasticamente ridotta. Non credo
che la gente abbia questo concetto in mente.”
E non sta solo predicendo un cupo
scenario per i lavoratori. Nel mese di gennaio, l'Economist ha stilato una lista di posti di lavoro, oltre una dozzina, che
saranno certamente sostituiti dai robot (o dal software) nei prossimi 20 anni, tra cui telemarketing,
commercialisti e dei lavoratori (commercianti) al dettaglio e perfino gli
economisti.
Bill Gates ritiene che le tasse dovranno
essere cambiate per incentivare le imprese ad assumere dipendenti, eliminando nel
contempo le tasse sui redditi e sui salari. Tra l’altro lui non è un fan dell’incremento
del salario minimo, in quanto teme che questo possa scoraggiare gli
imprenditori ad assumere personale in tutte quelle posizioni che potrebbero
essere automatizzate.
Bill spiega:
“Quando la gente dice che potremmo aumentare il salario minimo. Mi
preoccupano le ricadute sulla creazione dei posti di lavoro… probabilmente
avrebbe un’ampia ricaduta su diversi lavoratori
[che potrebbero essere sostituiti dall'automatizzazione n.d.r.], questo è quello che mi preoccupa di più”
[che potrebbero essere sostituiti dall'automatizzazione n.d.r.], questo è quello che mi preoccupa di più”
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