martedì 23 agosto 2011

Candidato alla presidenza USA attacca il PIL

Quello che vengo a proporvi oggi, è un'articolo molto interessante preso da Kaldari  Report, colgo l'occasione anche per ricordavi che gli articoli di KR sono tutti pubblicati su Facebook all'indirizzo http://www.facebook.com/KaldariReport
18 Marzo, Kansas City:
Un candidato alla presidenza degli Stati Uniti accusa il PIL di non misurare la vera ricchezza della nazione.

Oggi vi riproponiamo una dichiarazione pronunciata il 18 marzo da uno degli ultimi grandi politici degli US e del mondo. Ha fatto grande scalpore e potrebbe aprire il dialogo su un nuovo sistema economico/monetario, ma non ne avete letto sui giornali, tantomeno su quelli italiani...

Ecco un estratto del discorso, leggetelo a cuore e mente aperti:

"Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione di armi chimiche, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattito politico o l'onestà dei nostri politici. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani."

Ebbene non era il 18 marzo 2011, ma il 18 marzo 1968. Quel grande politico, uno degli ultimi al mondo a toccare veramente la sua gente con argomentazioni volte a colpire il cuore del "problema", era Bob Kennedy, fratello del precedente presidente, assassinato l'anno prima, John Fitzgerald Kennedy.

Nel '68 Bob, già in carica al Congresso, si candidò alla presidenza per succedere al fratello ucciso. Tre mesi dopo aver pronunciato questo discorso, durante un incontro pubblico che sanciva la sua vittoria alle elezioni primarie in California e lo metteva ufficialmente in lizza per la presidenza, Bob fu dirottato nelle cucine dell'albergo dove si trovava per uscirne "più velocemente". In quelle cucine lo attendeva una pallottola mortale al cuore.


mercoledì 10 agosto 2011

E ancora non capite

Questo signore, Paolo Barnard, ha bene in mente quello che sta succedendo nel mondo, lasciate che vi spieghi come avete perso la democrazia senza nemmeno saperlo.