martedì 19 giugno 2012

Sacra Economia con Charles Eisenstein


Il Dono

Non abbiamo comprato ciò che ci mantiene in vita o ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Non abbiamo comprato l'aria, l'essere concepiti ed il venire al mondo ne tanto meno la capacità di respirare. Non abbiamo comprato un pianeta che è in grado di procurarci cibo, ne abbiamo pagato per avere il sole. 

Penso che tutti sentiamo una gratitudine innata perché sappiamo, in fondo, di non aver dovuto guadagnare tutto questo. Sappiamo che la vita è un Dono e quando si riceve un dono, la reazione naturale è la gratitudine, il desiderio di ricambiare.

Un’economia del dono, si differenzia da un’economia monetaria, perché non si istiga a competere con ogni altro individuo. In un’economia del dono, chi ha in eccedenza dona a chi ne ha bisogno e così facendo acquista una posizione sociale. La base della sicurezza individuale è la gratitudine degli altri, che sono a loro volta pronti ad aiutarti.

Senza doni la comunità non esiste…

E’ evidente che in una società monetizzata, le comunità scompaiono, per quanto la gente desideri vivere in una comunità, non è possibile realizzarla in una società monetizzata. E’ necessario avere bisogno degli altri.
Ognuno vorrebbe esprimere i propri “doni”, e sarebbe semplice, ma spesso il denaro ci blocca:
“mi piacerebbe ma posso davvero permettermelo ?”
Il denaro ci ostacola.

Per esempio, mi piacerebbe aprire un parco e darlo in gestione ai senza tetto per fari riconnettere alla natura. Oppure per la mia aspirazione sarebbe quella di ripulire una discarica dai rifiuti tossici.

Perché non è un progetto fattibile, Perché non ci sono i soldi per queste attività ?...

Il Cambiamento


Un’economia che incarna i principi del dono, è un’economia che si basa su una verità, il nostro compito è allineare il denaro con la vera espressione dei nostri “doni”, costruire un diverso meccanismo per la creazione e circolazione del denaro. Per rovesciare gli effetti dell’usura legati al debito attaccato al denaro. Incorporare i costi ambientali e sociali in tutti i prezzi, per evitare che si possa inquinare liberamente, dividendi comuni, per condividere la ricchezza generata dai beni collettivi. Le terre fertili, le falde acquifere, la nostra eredità culturale. Il ritorno ad un modello economico locale. Una rivoluzione finanziaria che si basi sul micro finanziamento fra pari.

Di che cosa c’è bisogno oggi per allontanarsi dal sistema monetario ?
Il sistema corrente funziona sempre sul pareggio. La crescita può essere mantenuta solo ad un costo maggiore. E’ impossibile far crescere l’economia quanto basta per mantenere in moto questo sistema. Si creerebbe solo più miseria, ma la situazione è già insostenibile. Perfino le persone al comando di questo sistema di competizione artificiale ed indotto non sono felici e non ne traggono beneficio.

Credo che ci si aspetti una serie di momenti di crisi, ciascuno più intenso del precedente. Ogni crisi coinciderà con una scelta collettiva. Abbandoneremo questo gioco per schierarci dalla parte delle persone ?
 
O andremo avanti a testa bassa ? Sta a noi decidere, il momento della svolta è vicino.

il cortometraggio lo trovare qui di seguito


Nessun commento:

Posta un commento