domenica 25 novembre 2012

La responsabilità di fare informazione

In Italia abbiamo diverse sfortune, la prima deriva ovviamente dalla classe politica, totalmente deficiente ed inadeguata, la seconda dalla classe di giornalisti, che per quanto giovani, rampanti e supportati dai più disparati bloggers, continuano a mancare il bersaglio. 

Mi rendo conto che il mio atteggiamento non è a accomodante, mi rendo altrettanto conto del fatto che gli articoli che continuo a postare raggiungono, nel migliore dei casi la cinquantina di lettori, ma il giorno nel quale questo paradigma verrà definitivamente abbandonato per passare a qualcosa di diverso, ci si potrà rendere conto del tempo perso, della totale inettitudine della moltitudine, dell'incapacità di immaginare un modo diverso di fare economia, di gestire i beni. 

Da Vinci diceva, il nostro mondo può essere diviso in due classi, una è quella misurabile, come il tempo le distanze, l'altezza, la profondità, il peso. L'altra no, e sono i colori, gli odori, la salute. La scienza oggi, sta cercando di rendere misurabile anche questa seconda classe, e l'economia monetaria è un'eco di quello che la scienza sta cercando di fare, per far si che tutto sia vendibile. 

Così mentre la scienza progredisce, le tecnologie automatizzano, ed i Computers evolvono lasciando l'uomo sempre più indietro, l'economia va in pezzi e chi dovrebbe spiegarlo alle masse, cercando di attivare discorsi atti a trovare sistemi alternativi, si ostinano imperterriti, a sbattere contro questo muro che finirà prima o poi con il crollarci addosso.

Trasmissioni come l'infedele, porta a porta, l'ultima parola, e tutte le altre, sono tutte sullo stesso piano, quello che fanno è tenere la popolazione inchiodata e rinchiusa all'interno di Matrix. 

Siete tutti responsabili.
Delle morti, dei suicidi, degli scontri di piazza, dell'odio che instaurate nella gente, nelle divisioni sociali, siete tutti sullo stesso piano, e non sarà affatto un piacere stare seduto sul bordo del fiume a vedere i corpi dei cadaveri passare lentamente.

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